martedì 16 luglio 2013

Miss, aerei e altri luoghi (fin troppo comuni!)

Buongiorno.
Sappiamo tutti, perlomeno chi frequenta questo blog con una certa frequenza, che solitamente non mi dedico ad argomenti che vanno oltre la mia "giurisdizione". Quelle rare volte in cui non lo uso per tormentarvi con i sproloqui su me stessa, la mia vita e il contesto sociale in cui (soprav)vivo, mantengo comunque un certo livello di frivolezza (passatemi il termine) parlando di vestiti, acquisti, mode, vacanze o viaggi, ma è sempre tutto molto autoreferenziale.
Fatta eccezione forse per qualche commento a post di altri, sebbene io abbia delle opinioni, dei pensieri e sia in grado di esprimerli, non ho mai ritenuto fosse il caso di utilizzare argomenti di pubblico dominio per scrivere dei post qui sul blog. Non sono una giornalista consumata, non ho conoscenze sconfinate di storia, scienza, diritto, politica e economia, e non mi piace addentrarmi in discorsi che non conosco, o che non conosco abbastanza.
Questa mattina però ho deciso di trasgredire.

Non voglio fare premesse per giustificare il mio pensiero, perché non credo di dovermi giustificare per quello che penso, quindi sorbitevi, se vi va, la riflessione di una giovane donna, abbastanza istruita e presumibilmente dotata di intelligenza.

http://www.huffingtonpost.it/2013/07/15/boldrini-miss-italia-no-rai-scelta-moderna-civile_n_3599001.html?utm_hp_ref=tw Questo è il link ad un articolo sull'Huffington Post che ho letto per prima questa mattina, ma se cercate in giro ne troverete sicuramente altri (il Corriere, ilFattoQuotidiano, il Messaggero, Vanityfair, Repubblica).
Il succo è più o meno questo: la Presidente della Camera era ad un convegno su "l'immagine e il potere" riguardante la condizione della donna (il Messaggero) e durante il suo discorso ha fatto riferimento alla recente decisione della Rai di chiudere il concorso di Miss Italia, o meglio, di toglierlo dalla programmazione dei palinsesti, dicendo che "è una scelta moderna e civile" (il Corriere). 

Non avendo il physique du role non mi sono mai interessata alla carriera di attrice o modella e, allo stesso modo, non sapendo cantare, non ho mai neanche lontanamente sognato di poter diventare una cantante (forse è per questo che mi sono buttata sui libri, e mai riuscirò a liberarmene!). Mi sarebbe piaciuto tantissimo però essere una hostess, se la natura non avesse voluto beffarsi delle mie aspirazioni e farmi raggiungere solo il misero metro e cinquantatré. A detta degli altri, ma anche della mia autocritica, ho un bel faccino, un bel sorriso, so essere cordiale, gentile e attenta, inoltre ho una discreta conoscenza delle lingue straniere e, aspetto da non sottovalutare, adoro volare. Le hostess sono questo alla fine dei conti, no? Ovviamente hanno anche delle responsabilità più rilevanti oltre a quella di sistemare cuscini dietro la testa dei viaggiatori e servire caramelle e succhi di frutta ai bambini, eppure l'aspetto principale che viene giudicato durante una selezione è uno e uno solo: l'altezza. Più in generale, direi l'aspetto fisico. Penso che sia dovuto anche alle capacità fisiche richieste dal mestiere, un po' come per le forze dell'ordine, non è tanto l'altezza quanto la prestanza fisica, visto che in caso di emergenza dovrebbero occuparsi anche della sicurezza dei viaggiatori, non solo del comfort, ma non vedo come una donna alta 1.76 m che pesa 68 kg possa essere in grado di salvare un uomo alto 1.90 m che pesa quasi 100 kg (esempi, semplici esempi, astratti e al limite del possibile!). C'è anche un altro aspetto da considerare: l'espressività. Le hostess non sono note per i discorsi filosofici o i trattati sulla fisica in cui si dilungano attaccate a quella specie di telefono per rendere più  piacevole il volo ai passeggeri. Quello che fanno è ripetere le stesse indicazioni, per ogni volo, su ogni rotta, come da protocollo (suppongo si dica così, ma se dovessi sbagliarmi, vi prego, perdonatemi!). Le uscite di sicurezza, la mascherina, benvenuti, arrivederci... frasi prestampate e imparate a memoria.
Ci troviamo quindi di fronte ad una professione, per l'esercizio della quale è prevista una selezione, che è basata principalmente sulle doti fisiche di un soggetto. Invece gli articoli di cui sopra facevano riferimento a dei soggetti, i quali vengono giudicati in base al loro aspetto fisico e, sempre grazie a quello, forse, eserciteranno una professione in un determinato ambito.
Non penso vi sfugga il senso della mia riflessione.

Quello che mi ha stupito non è stato tanto l'espressione della Presidente della Camera, quanto il contesto in cui questa è stata inserita, o dal quale è stata estrapolata, scegliete voi. Non penso fosse un commento fuori luogo, si tratta solo di una frase e niente più, ma credo anche che se non l'avesse detto non sarebbe cambiato niente. Voglio dire, Laura Boldrini è una donna intelligente. Quella frase, secondo me, era pleonastica. Ce l'ha messa, probabilmente, per dare più forza al discorso generale, o per attirare più attenzione sulla questione principale, ma se non l'avesse detta dubito che il suo intervento sarebbe sembrato meno sensato o accorto.

Non sono una femminista che si accanisce contro la società maschilista che domina ogni aspetto delle nostre vite (neanche Laura Boldrini lo è, sempre secondo me!), ma riconosco il fatto che i media e tutto ciò che gira intorno alla comunicazione spesso facciano riferimento al mondo femminile solo limitatamente alla bellezza esteriore, o all'aspetto fisico, o al binomio tette&culo, chiamatelo come volete. E' vero anche che esistono molte più vallette che valletti. E' vero che (ancora oggi) il miglior insulto per una donna sia darle della poco di buono, mentre per un uomo qualsiasi cosa riguardi la sua vita sessuale o le sue prestazioni siano solo motivo di vanto.
Momento della domanda retorica: avete mai sentito un uomo offendersi perché accusato di essere un puttaniere va be', facciamo...un "don giovanni"? Fine del momento. (Già la differenza fra l'accezione che si dà a parole come "don giovanni" e "puttana" dovrebbe essere preoccupante di per se'.)
Non credo neanche però che il gesto ritenuto tanto civile e moderno dalla Presidente della Camera sia poi così importante per la dignità della donna, oggi, nel nostro Paese. Credo, anzi, che la decisione della Rai non sia dovuta a riflessioni sull'immagine e il potere, che riguarda la condizione della donna, ma piuttosto allo scarso successo dal punto di vista degli ascolti e dello shaaaaare delle ultime edizioni del concorso. A me è sembrata più un semplice ridimensionamento del budget, piuttosto che un passo avanti nella riconsiderazione del ruolo della donna in tv. Penso infatti che Miss Italia sia stato eliminato dai palinsesti non perché offendeva la dignità dell'universo femminile, ma perché affossava il bilancio della tv di stato, non avendo più il successo che era riuscito ad ottenere in passato.
In effetti stare a sentire Carlo Conti, o chi per lui, che ripete per cinque sere di fila la solita frase "n.25 per te Miss Italia continua" oppure "n.32 per te Miss Italia finisce", non era proprio il massimo, se si pensa a quanto conta nei format televisivi di oggi la volontà di sorprendere e stupire il pubblico, continuamente.
La tesi della difesa dell'immagine della donna è comunque avvalorata dal fatto che il Presidente della Rai sia proprio una donna, Anna Maria Tarantola, nella cui biografia (che ho preso direttamente da Wikipedia, il male supremo in fatto di fonti attendibili o meno, lo so, ma spero possiate fidarvi comunque) si fa esplicito riferimento al fatto che sia madre di due figlie, e proprio per questo nel suo percorso professionale ha spesso fatto dichiarazioni in difesa delle donne, dichiarando come sia impensabile che le donne, in virtù della loro capacità di partorire, debbano scegliere tra vita professionale e familiare, ed ha spesso denunciato i pregiudizi che esistono ancora oggi nel mercato del lavoro . Tutto chiaro, no?

Mi dispiace pensare che la bellezza sia ridotta ad un alibi per la stupidità, o sia considerata la causa della disparità dei sessi. Esistono donne belle e altre meno belle, ma esistono anche donne intelligenti e altre meno intelligenti.
Mi dispiace pensare che il sogno di una ragazza di diventare una modella o un'attrice, per sfilare sulle passerelle di mezzo mondo con indosso abiti da milioni di dollari o lavorare con i grandi registi, sia declassato a "ricerca del successo e della fama" mentre quello di un'altra di studiare fisica nucleare sia elevato a esempio di non so quale qualità morale. Non tutte possono fare le ricercatrici al Cern, e non tutte possono recitare la parte di Rossella O'Hara.
Mi dispiace che... parlando di donne, immagine e modernità, proprio alla fine di quell'articolo che ho riportato ci sia una finestrella con delle immagini scorrevoli il cui titolo è "Tutti i look del Presidente".
Mi dispiace, infine, che nessun giornale abbia titolato l'articolo riportando un'altro passaggio del discorso della Presidente Boldrini, decisamente più significativa,  che dice "Va bene parlare di emergenza se con questa parola si intende un fenomeno gravissimo ma non se si intende qualcosa di inaspettato, imprevedibile." e non parlava di miss, ma di femminicidio.

Forse ho scritto tanto e, come al solito, non ho concluso niente, ma sentivo di doverlo fare. Spero vogliate condividere con me le vostre idee. Ogni opinione è opinabile, ma è pur sempre un'espressione della propria libertà.

4 commenti:

  1. La penso esattamente come te. Come al solito si pensa che le donne o sono gnocche e vuote, o cesse e superintelligenti. Posso dire che palle? L'ho scritto :)

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qualcosa da dichiarare?