mercoledì 8 agosto 2012

ritorniamo sul discorso

Non vorrei ma sento di doverlo fare.

Non troppo tempo fa ho scritto un post in cui parlavo di Demi Lovato e delle altre ragazze che come lei sono state catapultate...no, si sono tuffate -da sole- nel mare della celebrità e del divismo e ne sono uscite con le ossa rotte. Poi in un altro ho bloggheristicamente pianto la dipartita calcistica di grandi campioni come il mio Pippo, ricordando che comunque il calcio è troppo spesso trattato con estrema cerimoniosità e non più come una passione. Ho voluto lasciare un commentino, seppur piccolo e magari poco significativo, sul post di Lucy in cui difendeva "la Pellegrini", concordando con la sua tesi.

Ma lo vedo solo io? Ditemi, solo io mi accorgo che c'è qualcosa che non va?
Sembra che chiunque venga toccato dalle tre figlie del Successo (Fama, Gloria e Celebrità) improvvisamente diventi come gesso, ed inizi a sgretolarsi subito dopo il loro passaggio. Non so. Forse è solo la mia immaginazione da ragazzina ingenua. Eppure non mi sento una ragazzina, e di ingenuo ho ben poco.

Poi leggo questo. Leggetelo. Prima di dire qualsiasi cosa. Leggetelo, tutto.

Il problema non è la tolleranza, lo sbaglio, la colpa, il crimine. O il "furbetto del quartierino", come ha scritto qualcuno nei commenti. Il problema è sempre e solo uno : la carneficina. L'umiliazione pubblica. Lo scempio davanti ai fotografi, ai giornalisti, agli italiani, agli spettatori del mondo intero. Nessuno, nessuno al mondo merita questo. Neanche il peggior essere umano. Ci predichiamo santi e sostenitori delle più disparate libertà (tutte o quasi giustissime peraltro) e poi cos'abbiamo lì? Sì, proprio lì, dietro la schiena, nascosti nella pochette o nella maxi bag? Un obiettivo professionale, una lente d'ingrandimento, un semplice cellulare con fotocamera. Ci predichiamo santi e poi siamo tutti arruolati nell'esercito della distruzione delle storie altrui. Ma non vi fa un po' paura? A me fa venire i brividi.

Fingiamo di dimenticare scontrini e fatture per non pagare quei 10 centesimi o quei 100 euro in più all'idraulico o al barista, poi gridiamo allo scandalo quando lo stipendio di un calciatore arriva ad una cifra tale da sfamare lo Zambia e lo Zaire insieme. Giustifichiamo chi per una minigonna violenta una ragazzina di 14 anni, ma vorremmo bruciare al rogo un atleta che sbaglia, e paga di tasca -e vita- sua. Deleghiamo le nostre responsabilità a quelli sotto di noi e accusiamo di megalomania una che dopo dieci anni (o più) di allenamenti e sacrifici, dopo aver perso una gara, pensa di fermarsi un po'...e di anni ne ha solo 24. Crediamo di saperne più di geologi, meteorologi, architetti, ingegneri e non ci fidiamo della tecnologia e delle "robe moderne", ma se i Maya dicono che domani l'albero cade dal pero allora si salvi chi può.

Bo.
Non voglio fare la moralista. Anche io leggo (e notate bene che non ho detto sfoglio, ma leggo!) giornaletti scandalistici a casa e dal dentista, anche io visito almeno una volta al mese siti di gossip, e su twitter passo la metà del tempo a vedere quante scarpette hanno comprato Facchinetti e la Marcuzzi alla piccola Mia, ho un blog e seguo altri blog, tra cui alcune feschion blogger, guardo la tv e, come sapete o dovreste sapere, seguo solo telefilm americani o talk show di alto livello come pomeriggio5, e dedico del tempo anche a reality e ogniccosa che sia trasmessa su realtime.
Per dire che non vivo fuori dal mondo, non faccio parte di quel gruppetto che dice "ah no io la tv generalista neanche so cosa sia" oppure "i giornali?io mi informo su internet da fonti indipendenti". Sè va bè.
Per dire che anche io ogni tanto sputo sentenze. Ma nel mio piccolo non faccio del male a nessuno. Non espongo nessuno alla pubblica gogna. Ultimamente però ho sempre in testa un pensiero fisso : non giudicare.

Quando ho visto le lacrime negli occhi di quel ragazzo altoatesino, il tipico biondino-occhi azzurri con lo sguardo buono e affidabile, ho capito quanto può far male. Lo sapeva che sarebbe successo, eppure l'attenzione mediatica l'ha distrutto, la vergogna ha preso il sopravvento. Paola Jacobbi, l'autrice dell'articolo che ho riportato qui sopra dal sito di vanityfair, dice testualmente "ci vedo paura, tanta paura". Anche io ci vedo tanta paura, quella di un ragazzo che per non deludere le aspettative del suo mondo, ma soprattutto le proprie, si è abbandonato alla stupidità. Siamo così fragili. Basta una volta, una soltanto, quell'attimo in cui ci si sente padroni del mondo perché il traguardo raggiunto è così inaspettato e godurioso che non sembra neanche reale, e poi...poi si passa il resto della vita alla ricerca di quella stessa sensazione. E non importa come la si raggiunge, l'importante è ritrovarla e riprovarla, ad ogni costo.

Odio doverlo dire ma mi rendo conto di non essere stata abbastanza chiara, ancora una volta. Spero non venga frainteso il messaggio che volevo far arrivare a chiunque abbia avuto la pazienza di stare dietro alle mie parole fino ad ora. Non siamo qui, su questa terra, per giustificare o per perdonare, ognuno è libero di credere a ciò che vuole, o anche di non credere affatto, o a niente, ma ho una certezza : nessuno di noi è nella condizione per giudicare l'altro.

6 commenti:

  1. Ho letto proprio ieri quel post su Vanity. Sai e' strano, a differenza della Pellegrini l'onda mediatica del caso Schwazer non l'ho avvertita cosi' forte, ma ho letto che e' stato demolito in tutto e per tutto.
    Quel post li' non l'ho commentato anche se avrei voluto, proprio perche' non avevo abbastanza elementi, ma per quel poco che ne so la grande differenza tra la demolizione della Pellegrini e quella di Schwazer e' che la prima ha combattuto ad armi pari con le altre e ha perso, e denigrarla non ci sta proprio; lui ha cercato la scorciatoia facile verso la gloria, ed e' biasimabile. Certo, non so in che termini stia avvenendo.

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    1. ..biasimabile sì, ma secondo me si stanno avventando su questa storia come se non fosse mai successo prima, o forse lo choc è dovutoal fatto che da un ragazzo così "a modo" nessuno se lo sarebbe mai aspettato?? Non riesco a capire, cos'è che porta tanti giornalisti e tante persone a condannare un ragazzo che (come tanti altri) ha sbagliato e l'ha anche dovuto ammettere pubblicamente? :(

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  2. Io non me la sento di attaccarlo. Anzi. Quanto mi dispiace. Alle sue parole ''non ce la facevo più, volevo una vita normale'' ho pianto.... :(

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    1. saremo troppo sensibili forse??? bah... :(

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  3. io la penso esattamente come te. Certo, non si può negare che Schwazer abbia sbagliato, abbia scelto una scorciatoia per la gloria...ma è davvero la gloria, il successo, il desiderio di vincere ad aver spinto questo ragazzo a doparsi? Si o forse no. Io ci leggo altro. Leggo tante paure, leggo la volontà di non deludere, leggo tante fragilità, debolezze, aspettative non ripagate. Facile condannarlo per il gesto che sicuramente non è pulito, onesto...ma davvero cerchiamo di andare oltre. Ha sbagliato come qualunque essere umano. Sarà lui a decidere se e come dimostrare di aver capito l'errore.

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