mercoledì 17 luglio 2013

due su due

olè!

Due giorni, due post. Sto diventando...brava, quasi.

Come volevasi dimostrare, questo post sarà molto, moooolto più soft rispetto al precedente. Ho deciso di rispolverare un'antica bozza, una "pagina" del blog, dedicata ad una delle mie passioni/ossessioni: le serie tv, o telefilm, come volete. Non voglio una rubrica con scadenza fissa, la bozza è rimasta tale proprio perché all'inizio avevo pensato di scrivere delle recensioni a scadenza mensile, poi sono rinsavita, per fortuna! Non sono il tipo adatto per una cosa del genere, non ho tutta questa pazienza, o costanza, o abilità.
A me piace commentare a caldo, alla fine di una puntata o di una stagione, riflettere sul senso di una frase o di una storia, non sono una cacciatrice di spoiler, anzi, detesto chi vuole sapere tutto e prima di tutti. La persona con cui condivido questa passione mi ha detto più di una volta se avessi mai pensato di farlo veramente, cioè scrivere recensioni, collaborare con siti che si occupano di queste cose, ma non ho mai approfondito il discorso. Avrei dovuto spiegarle che ho già a disposizione uno spazio in cui poter parlare liberamente di tutto ciò che voglio, e questo non accadrà mai. 

Dunque, eccoci qui.
Ho già parlato di alcuni telefilm, tipo Glee, o grey's o New girl, tutti i post finiranno nell'elenco.
Cercherò di essere accurata, non noiosa, di parlare chiaro, senza tanti viaggi mentali, ma ogni tanto dovrete anche avere pazienza e capire che certi episodi o certi finali di stagione sono veramente incommentabili, almeno per me.
Devo mettere quel coso, secondo voi? Il "disclaimer". Dovrei già averlo messo uno, alla fine del blog, cioè..a piè di pagina. Già mi si complica troppo la vita, ecco. Vorrei solo dire che tutto quello che scrivo è...mio. L'ho pensato, scritto e corretto io stessa, nessuno mi paga e state pur certi nessuno mi pagherà mai per farlo!

da quello che sta scritto qui sopra..mi sembra ovvio, no!

martedì 16 luglio 2013

Miss, aerei e altri luoghi (fin troppo comuni!)

Buongiorno.
Sappiamo tutti, perlomeno chi frequenta questo blog con una certa frequenza, che solitamente non mi dedico ad argomenti che vanno oltre la mia "giurisdizione". Quelle rare volte in cui non lo uso per tormentarvi con i sproloqui su me stessa, la mia vita e il contesto sociale in cui (soprav)vivo, mantengo comunque un certo livello di frivolezza (passatemi il termine) parlando di vestiti, acquisti, mode, vacanze o viaggi, ma è sempre tutto molto autoreferenziale.
Fatta eccezione forse per qualche commento a post di altri, sebbene io abbia delle opinioni, dei pensieri e sia in grado di esprimerli, non ho mai ritenuto fosse il caso di utilizzare argomenti di pubblico dominio per scrivere dei post qui sul blog. Non sono una giornalista consumata, non ho conoscenze sconfinate di storia, scienza, diritto, politica e economia, e non mi piace addentrarmi in discorsi che non conosco, o che non conosco abbastanza.
Questa mattina però ho deciso di trasgredire.

Non voglio fare premesse per giustificare il mio pensiero, perché non credo di dovermi giustificare per quello che penso, quindi sorbitevi, se vi va, la riflessione di una giovane donna, abbastanza istruita e presumibilmente dotata di intelligenza.

http://www.huffingtonpost.it/2013/07/15/boldrini-miss-italia-no-rai-scelta-moderna-civile_n_3599001.html?utm_hp_ref=tw Questo è il link ad un articolo sull'Huffington Post che ho letto per prima questa mattina, ma se cercate in giro ne troverete sicuramente altri (il Corriere, ilFattoQuotidiano, il Messaggero, Vanityfair, Repubblica).
Il succo è più o meno questo: la Presidente della Camera era ad un convegno su "l'immagine e il potere" riguardante la condizione della donna (il Messaggero) e durante il suo discorso ha fatto riferimento alla recente decisione della Rai di chiudere il concorso di Miss Italia, o meglio, di toglierlo dalla programmazione dei palinsesti, dicendo che "è una scelta moderna e civile" (il Corriere). 

Non avendo il physique du role non mi sono mai interessata alla carriera di attrice o modella e, allo stesso modo, non sapendo cantare, non ho mai neanche lontanamente sognato di poter diventare una cantante (forse è per questo che mi sono buttata sui libri, e mai riuscirò a liberarmene!). Mi sarebbe piaciuto tantissimo però essere una hostess, se la natura non avesse voluto beffarsi delle mie aspirazioni e farmi raggiungere solo il misero metro e cinquantatré. A detta degli altri, ma anche della mia autocritica, ho un bel faccino, un bel sorriso, so essere cordiale, gentile e attenta, inoltre ho una discreta conoscenza delle lingue straniere e, aspetto da non sottovalutare, adoro volare. Le hostess sono questo alla fine dei conti, no? Ovviamente hanno anche delle responsabilità più rilevanti oltre a quella di sistemare cuscini dietro la testa dei viaggiatori e servire caramelle e succhi di frutta ai bambini, eppure l'aspetto principale che viene giudicato durante una selezione è uno e uno solo: l'altezza. Più in generale, direi l'aspetto fisico. Penso che sia dovuto anche alle capacità fisiche richieste dal mestiere, un po' come per le forze dell'ordine, non è tanto l'altezza quanto la prestanza fisica, visto che in caso di emergenza dovrebbero occuparsi anche della sicurezza dei viaggiatori, non solo del comfort, ma non vedo come una donna alta 1.76 m che pesa 68 kg possa essere in grado di salvare un uomo alto 1.90 m che pesa quasi 100 kg (esempi, semplici esempi, astratti e al limite del possibile!). C'è anche un altro aspetto da considerare: l'espressività. Le hostess non sono note per i discorsi filosofici o i trattati sulla fisica in cui si dilungano attaccate a quella specie di telefono per rendere più  piacevole il volo ai passeggeri. Quello che fanno è ripetere le stesse indicazioni, per ogni volo, su ogni rotta, come da protocollo (suppongo si dica così, ma se dovessi sbagliarmi, vi prego, perdonatemi!). Le uscite di sicurezza, la mascherina, benvenuti, arrivederci... frasi prestampate e imparate a memoria.
Ci troviamo quindi di fronte ad una professione, per l'esercizio della quale è prevista una selezione, che è basata principalmente sulle doti fisiche di un soggetto. Invece gli articoli di cui sopra facevano riferimento a dei soggetti, i quali vengono giudicati in base al loro aspetto fisico e, sempre grazie a quello, forse, eserciteranno una professione in un determinato ambito.
Non penso vi sfugga il senso della mia riflessione.

Quello che mi ha stupito non è stato tanto l'espressione della Presidente della Camera, quanto il contesto in cui questa è stata inserita, o dal quale è stata estrapolata, scegliete voi. Non penso fosse un commento fuori luogo, si tratta solo di una frase e niente più, ma credo anche che se non l'avesse detto non sarebbe cambiato niente. Voglio dire, Laura Boldrini è una donna intelligente. Quella frase, secondo me, era pleonastica. Ce l'ha messa, probabilmente, per dare più forza al discorso generale, o per attirare più attenzione sulla questione principale, ma se non l'avesse detta dubito che il suo intervento sarebbe sembrato meno sensato o accorto.

Non sono una femminista che si accanisce contro la società maschilista che domina ogni aspetto delle nostre vite (neanche Laura Boldrini lo è, sempre secondo me!), ma riconosco il fatto che i media e tutto ciò che gira intorno alla comunicazione spesso facciano riferimento al mondo femminile solo limitatamente alla bellezza esteriore, o all'aspetto fisico, o al binomio tette&culo, chiamatelo come volete. E' vero anche che esistono molte più vallette che valletti. E' vero che (ancora oggi) il miglior insulto per una donna sia darle della poco di buono, mentre per un uomo qualsiasi cosa riguardi la sua vita sessuale o le sue prestazioni siano solo motivo di vanto.
Momento della domanda retorica: avete mai sentito un uomo offendersi perché accusato di essere un puttaniere va be', facciamo...un "don giovanni"? Fine del momento. (Già la differenza fra l'accezione che si dà a parole come "don giovanni" e "puttana" dovrebbe essere preoccupante di per se'.)
Non credo neanche però che il gesto ritenuto tanto civile e moderno dalla Presidente della Camera sia poi così importante per la dignità della donna, oggi, nel nostro Paese. Credo, anzi, che la decisione della Rai non sia dovuta a riflessioni sull'immagine e il potere, che riguarda la condizione della donna, ma piuttosto allo scarso successo dal punto di vista degli ascolti e dello shaaaaare delle ultime edizioni del concorso. A me è sembrata più un semplice ridimensionamento del budget, piuttosto che un passo avanti nella riconsiderazione del ruolo della donna in tv. Penso infatti che Miss Italia sia stato eliminato dai palinsesti non perché offendeva la dignità dell'universo femminile, ma perché affossava il bilancio della tv di stato, non avendo più il successo che era riuscito ad ottenere in passato.
In effetti stare a sentire Carlo Conti, o chi per lui, che ripete per cinque sere di fila la solita frase "n.25 per te Miss Italia continua" oppure "n.32 per te Miss Italia finisce", non era proprio il massimo, se si pensa a quanto conta nei format televisivi di oggi la volontà di sorprendere e stupire il pubblico, continuamente.
La tesi della difesa dell'immagine della donna è comunque avvalorata dal fatto che il Presidente della Rai sia proprio una donna, Anna Maria Tarantola, nella cui biografia (che ho preso direttamente da Wikipedia, il male supremo in fatto di fonti attendibili o meno, lo so, ma spero possiate fidarvi comunque) si fa esplicito riferimento al fatto che sia madre di due figlie, e proprio per questo nel suo percorso professionale ha spesso fatto dichiarazioni in difesa delle donne, dichiarando come sia impensabile che le donne, in virtù della loro capacità di partorire, debbano scegliere tra vita professionale e familiare, ed ha spesso denunciato i pregiudizi che esistono ancora oggi nel mercato del lavoro . Tutto chiaro, no?

Mi dispiace pensare che la bellezza sia ridotta ad un alibi per la stupidità, o sia considerata la causa della disparità dei sessi. Esistono donne belle e altre meno belle, ma esistono anche donne intelligenti e altre meno intelligenti.
Mi dispiace pensare che il sogno di una ragazza di diventare una modella o un'attrice, per sfilare sulle passerelle di mezzo mondo con indosso abiti da milioni di dollari o lavorare con i grandi registi, sia declassato a "ricerca del successo e della fama" mentre quello di un'altra di studiare fisica nucleare sia elevato a esempio di non so quale qualità morale. Non tutte possono fare le ricercatrici al Cern, e non tutte possono recitare la parte di Rossella O'Hara.
Mi dispiace che... parlando di donne, immagine e modernità, proprio alla fine di quell'articolo che ho riportato ci sia una finestrella con delle immagini scorrevoli il cui titolo è "Tutti i look del Presidente".
Mi dispiace, infine, che nessun giornale abbia titolato l'articolo riportando un'altro passaggio del discorso della Presidente Boldrini, decisamente più significativa,  che dice "Va bene parlare di emergenza se con questa parola si intende un fenomeno gravissimo ma non se si intende qualcosa di inaspettato, imprevedibile." e non parlava di miss, ma di femminicidio.

Forse ho scritto tanto e, come al solito, non ho concluso niente, ma sentivo di doverlo fare. Spero vogliate condividere con me le vostre idee. Ogni opinione è opinabile, ma è pur sempre un'espressione della propria libertà.

lunedì 8 luglio 2013

datemi tregua

Follow my blog with Bloglovin

Non fate domande, vi prego, neanche io so perché ho messo sto coso qui sopra!
Bloglovin o chi per lui ha deciso che dovevo "claimare" il mio blog!! Macccccchesignifica???? (12.30)

*** POST IN AGGIORNAMENTO ***

Ho messo anche il pulsantino qui a destra....ma che roba è???
Sto sclerando, di brutto.
Dite che funziona?

Chi sa, parli. (12.35)

*** POST IN AGGIORNAMENTO ***

Mi sa che ho fatto un disastro, eppure si sa che io e la tecnologia non siamo proprio sulla stessa lunghezza d'onda.
Facciamo così, se entro due o tre giorni vedo che proprio non ci capisco niente mi sa che vado su wordpress e la facciamo finita. Che dite?

12.40, fine degli aggiornamenti

domenica 7 luglio 2013

gestione degli stati d'ansia (lo sto facendo malissimo!)

Neanche mi ricordo l'ultima volta che ho fatto le analisi. Giuro.
Prendetemi pure per pazza, o per un'incosciente. Io sono la prova vivente che la malasanità (termine da prendere con le pinze) comincia da se stessi e dalla cura che ognuno ha del proprio organismo. 

Un mese fa mia sorella mi dice "Se vai dal dottore mi segni le analisi?" e mamma le fa eco "Allora segnale anche per me...e già che ci sei,scusa, perché non le segni anche per te? Scommetto che neanche ti ricorderai l'ultima volta che le hai fatte". Appunto.
Dopodiché è successo tutto così velocemente che neanche me ne sono resa conto, almeno fino a ieri pomeriggio quando hanno concordato (loro, cioè la mia genitrice e quella col mio stesso corredo genetico) che saremmo andate a fare il prelievo stamattina.
Ieri sera sono uscita urlando "Io stasera mi ubriaco così ciao, ciao analisi!!!". Già ridevano, figuriamoci. Ho anche pensato che in questi giorni mi sarebbe dovuto arrivare il ciclo, quindi ho sperato per tutta la notte di svegliarmi e averne conferma...invece niente!!! Maledetto tempismo*.

Dopo aver dormito neanche quattro ore, e male, perché il pensiero dell'ago che si infilava nel braccio mi ha rovinato il sonno, la sveglia suona alle 6.30. Mi ci è voluta mezz'ora per mettermi in piedi, e non per la stanchezza, ma perché sapevo che alzandomi dal letto avrei dato il via a questa giornata, e alla tortura che mi aspettava. Già piagnucolavo, ma per me è ordinaria amministrazione, mi succede ogni volta che devo affrontare qualcosa che mi agita, spaventa, o che non conosco. Anche il giorno della discussione della tesi ho passato la mattina alternando pianti e risate isterici. Ma questo è solo un cavolo di prelievo di sangue!
Rigorosamente a stomaco vuoto, alle 7.30 siamo in ospedale. Paghiamo il ticket, prendiamo i numeretti: 51, 52 e 53. A quanto stanno? 26. No dai. Come se lo stomaco brontolante, la sveglia all'alba e il terrore di base non bastassero, ad aggiungersi alle varie cause del mio imminente crollo nervoso ci sono anche il pianto di un bambino che sembra discendere direttamente dalle scimmie urlatrici, la risata idiota di una tizia idiota seduta di fronte a me, che ride per motivi...idioti! E i 27 numeretti che mi separano dal patibolo. 
DUE ore di attesa. Il mio cervello ormai non recepisce più nessuno stimolo (tranne quello della fame!). Scatta il numeretto, inizio a ridacchiare, neanche tre secondi, ecco i lacrimoni. Entro, vedo l'infermiera, sembra gentile, saluto, sorrido e inizio a balbettare "Non so se rischio di svenire, cioè non so se mi succederà, però bo...è che sono anni che non lo faccio!Ho un po' paura a dirla tutta, no veramente è proprio tanta! Ma non dovrei, giusto?Perché non fa niente, vero?Voglio dire, è solo un puntino! Neanche i bambini hanno paura.". L'infermiera mi guarda come si guarda un cucciolo abbandonato sotto la pioggia. È gentilissima, mi saluta sorridendo bonariamente e mentre abbassa il lettino mi rassicura "Non sverrai, tranquilla, ma per sicurezza lo tiriamo giù.".
Addio, mondo crudele.
Mi giro dall'altra parte e chiudo gli occhi, se deve succedere non voglio essere...presente. Lei pensa subito al peggio e inizia a chiamarmi "Cristina, ehi...Cri...ci sei?". Sì, cavolo, certo che ci sono, ma vorrei proprio non esserci. Essere che ne so...a Bora Bora, sdraiata su un letti......Tac!
Sento l'aghino (è veramente minuscolo, questo devo ammetterlo, anche se non l'ho visto benissimo!) che viene sfilato dal braccio e l'unica cosa che riesco a dire è "Oddio, sto male". L'infermiera, sempre più gentile,  mi risponde che "No tesoro, abbiamo fatto, quindi ora starai più che bene!" e sorride. Beata lei.
Tralascio sui ringraziamenti vari e sugli sguardi delle persone in attesa lì fuori, che erano a conoscenza di tutta la storia visto che prima di entrare non mi ero trattenuta dal chiarire ad alta voce il mio pensiero poco favorevole. Per come mi guardano penso che stia per scattare l?applauso. Effettivamente mi meritavo una medaglia, una targhetta, insomma un riconoscimento! Dopotutto mi sono sottoposta a quella che io considero una tortura, l'ho fatto non spontaneamente e l'ho anche...superata. Forse "superata" non è proprio la parola più adatta.

Una consolazione però me la sono presa, e neanche tanto magra vista la quantità di crema che conteneva!! Ho trascinato le mie compagne d'avventura nella pasticceria più buona del circondario e mi sono pappata un bel bombolone alla crema e un cappuccino super cremoso.

* Parlando di tempismo, vorrei far presente a voi cari lettori un piccolo particolare: una volta tornate a casa, mi sono resa conto che il ciclo era arrivato. Puntuale come un orologio svizzero.  Maledetto tempismo.

Ho passato il resto della giornata a contorcermi dai dolori, che ancora adesso non sono finiti. Non ho recuperato neanche un'ora di sonno. Sono un cerotto. Me tapina!

giovedì 4 luglio 2013

Finalmente

Finalmente è finito Giugno, è arrivato il sole e forse, dico forse, io sto meglio.
Non che prima stessi male, ma neanche granché bene. Avevo accennato al "post-sfogo" scritto e mai pubblicato, ecco, quello mi ha aiutata di sicuro. Avete presente quando vi sembra tutto insormontabile, ci sono sempre mille complicazioni e il futuro è immerso nella nebbia più fitta? Ho superato anche questo. Le complicazioni sono solo nella mia mente, devo solo imparare a tenerle a bada quando e se si presentano. Niente è insormontabile. La nebbia prima o poi si dissolve, e comunque se non ti immergi mai, non riuscirai comunque ad uscirne.

#thinkpositive

questa è la mia grafia, chiunque abbia intenzione di spacciarla per la propria sappia che è in serio pericolo di vita!
Mia sorella e il suo fidanzato si sono decisi. L'anno prossimo si sposano, finalmente. Dico finalmente perché stanno insieme da quasi undici anni. E indovinate perché sono così felice. (Oltre alle motivazioni ovvie, tipo che mia sorella si sposa e io sono ovviamente felice per lei, chiaro no?) Credo che non potreste mai indovinarlo perché non mi sembra di aver mai accennato qui sul blog a questo argomento, quindi ve lo dico. Io sogno di organizzare matrimoni dal lontano 2001, anno di uscita del film "The wedding planner". Avete capito bene, sì, proprio quello con JennyfromtheBlock e quel fustacchione dal cognome impronunciabile, Matthew McConaughey. Se non l'avete mai visto e avete un paio d'ore della vostra vita da buttare al cesso da dedicare ad un'iniezione di romanticismo vi consiglio di guardarlo. Se non vi piacciono le commedie romantiche o avete problemi con i film zuccherosi e pieni d'amore fiabesco, lasciate stare. Non sono tra quelle che ricordano questo film per gli addominali e il sorriso di lui, io mi ero innamorata del mestiere di lei, di quella giacca del tailleur che custodiva mille attrezzi e rimedi in caso di emergenza prematrimoniale, della borsa che faceva invidia a quella di Mary Poppins, della sua calligrafia sulle partecipazioni.... *_*

Ad ogni modo, sono anni che conservo inserti di settimanali e depliant dedicati alle spose, mi leggo qualsiasi tipo di articolo "di settore", cerco location e prendo appunti sui dictat del bon ton e del galateo. Poi è arrivato Enzo. Anzi, direi "poi è arrivato RealTime". Date un'occhiata al palinsesto e capirete quanto sia falsa l'affermazione "sposarsi non va più di moda al giorno d'oggi".
Non trasformerò il blog in un "wedding.blog", per carità! Prima di tutto perché non è il Mio matrimonio e poi perché mia sorella neanche sa della sua esistenza, dunque non credo sia giusto spiattellare i fatti suoi in giro per il web senza neanche informarla. Al massimo vedrete le foto (censurate, come al solito!) quando tutto sarà a posto.
Se ve lo state chiedendo, sono stati i futuri sposi a darmi carta bianca per l'organizzazione. E se vi state chiedendo anche questo, sì, sarò la damigella d'onore, o la testimone  d'onore...come si dice in italiano???

Non è meravigliosa la vita?


Spero vivamente di non avere l'espressione di nessuna delle tre quel giorno.

Per non rimanere con un palmo di naso (qualcun'altro, oltre me, utilizza quest'espressione???) anche stavolta, ho deciso che anche se affronterò di nuovo il test d'ingresso per l'università di Parma, questo non sarà il mio solo ed unico obiettivo per il prossimo anno. Anno che inizia tipo da oggi, o ieri...più o meno. Non voglio rimanere delusa, nuovamente, e soffrirne così tanto da non saper prendere nessuna decisione. Se andrà bene sarò felicissima di iniziare questa nuova "avventura", e ancora più felice di affrontarla da sola. La realtà è che me la farò sotto dalla paura, ma l'adrenalina per il trasferimento e l'idea del "nuovo" saranno ottime compagne di viaggio. Se non dovesse andare come spero, allora mi troverò un lavoretto, uno qualsiasi, pensavo di iniziare con il babysitteraggio (me lo segna errore quindi deduco non esista...neologismi a go-go!), metterò via un bel gruzzolo, se mi servirà una mano sono sicura che i miei non si tireranno comunque indietro. Nel frattempo cercherò qualcosa di meglio, di più concreto. Se e quando capirò che non c'è niente per me qui, allora mi dedicherò a quello che più amo: viaggiare e approfondire le lingue.
Continuo a ripetermi "ho solo 23 anni, ho solo 23 anni, ho solo 23 anni..." e per ora sembra che funzioni.

Scriverlo anche qui mi dà ancora più consapevolezza. So che quando mi sentirò persa, o sarà ritornata la nebbia, potrò rileggere queste righe e ricordarmi che i grandi progetti non sono impossibili, ma solo più difficili.

Intanto, tra i progetti a breve termine, c'è una vacanza in Sardegna, ad Agosto. E forse un campo estivo a fine Luglio, in montagna, come animatrice di ragazzi dai 14 ai 18 anni. Per il primo sarò in compagnia di un'amica, non una qualsiasi, ma quella che nonostante tutto me stessa è ancora con me, e adesso che ad avere bisogno è lei, non la lascerò certo da sola. Per l'altro sarò sola, a vivere un'esperienza nuova insieme a gente mai vista, dovrò relazionarmi per forza con  persone sconosciute che per una settimana diventeranno la mia famiglia, i miei amici, e altre per cui dovrò essere un punto di riferimento. Tremo alla sola idea.

Quando non rischierò più di essere cacciata di casa e diseredata, vorrei farmi un tatuaggio. Non uno, ma questo.

da : http://shechive.files.wordpress.com/2012/06/berry-break-17-2.jpg?w=500
Stupendo, vero? 

Besitos Amigos ♥